Editoriale

Can che abbia non morde

di Alessandro Pillitu

Passeggiando per strada si incontrano spesso cagnolini piccoli che, per dimostrare al mondo di esistere, cominciano ad abbaiare inferociti nei confronti di qualunque cosa si muova nelle loro vicinanze. Hanno molta più paura loro di quanti li avvicinano, ma fanno scena. E baccano.
In questi giorni di elevate discussioni giuridiche, alimentate dagli emendamenti presentati a sorpresa dalla maggioranza, in tanti hanno vestito i panni dei cagnolini ululanti.
Dopo aver annusato l’aria in cerca di un osso, i maestri del dialogo avevano pensato che il congelamento del vergognoso emendamento su “Rete4” rappresentasse una dimostrazione di forza dell’opposizione e della correttezza dell’atteggiamento conciliante.
Le pacche sulle spalle hanno prodotto la batosta delle amministrative siciliane, dove il PD è il terzo partito dietro il PDL e l’UDC.
Ora che sua Emittenza getta la maschera e mostra i reali interessi di questo scorcio di legislatura, i dirigenti-ombra ripropongono scenari aventiniani, appiattendosi sulla linea dipietrista e tornando al muro contro muro.
Complimenti, ci siamo guadagnati (forse) l’applauso di Travaglio e Grillo. O, per questa volta, non avranno di che rimproverarci.
Per il resto non ci siamo.
Abbiamo, pacatamente e serenamente, buttato all’aria tutto ciò che abbiamo sostenuto in campagna elettorale sul rapporto con la maggioranza.
Alzi la mano – o scriva alla nostra redazione – chi pensava che il Governo Berlsuconi quater, con la maggioranza più ampia mai vista nella storia della Repubblica, non avrebbe sfruttato l’occasione per sistemare alcuni conti pendenti con alcune Procure.
E non serve a niente cercare le colpe della rottura del dialogo. O si crea un nuovo tipo di opposizione, o è meglio ripensare in chiave critica una serie di filastrocche che ci ripetiamo da un po’ di tempo.
Partiamo da un dato: agli italiani le inchieste che coinvolgono i potenti interessano sempre meno. Sono passati i tempi delle monetine per Craxi all’Hotel Raphael.
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